FAR FROM

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Dopo il messaggio di fine anno del Capo dello Stato, Di Pietro e De Magistris al solito la fanno fuori dal vaso. Di Pietro definisce le parole di Napolitano "incaute" e, assieme a De Magistris, continua nella strana strategia IDV di un'antiberlusconismo che ogni tanto si trasforma pure in una insofferenza nei confronti di Giorgio Napolitano. Costui in realtà sta magistralmete interpretando il proprio ruolo di rappresentanza istituzionale e difesa della Costituzione, cercando di spegnere le pericolose micce che sono accese nel nostro Paese. Qui purtroppo emerge l'ennesima contraddizione del partito del "capo" (con De Magistris i capi sono due) che sta dall'altra parte del Parlamento. Si predica una strenua difesa della Costituzione e si persevera in questo stillicidio nei confronti di Napolitano che è stato eletto quale garante della Costituzione stessa?
Poi fatemelo dire, un uomo che ha la sua storia politica come potrebbe agire nel favore dell'attuale maggioranza di Governo?

Il problema, purtroppo, non sta soltanto qui. Non tutto.
Il problema sta nel Partito Democratico che, ancora una volta, delude.
Io per primo sono un amante della linea "istituzionale", uno che preferisce il discorso un po' retorico ma denso di contenuti a quello di impatto che però di contenuti manca completamente.
Mi è piaciuta la linea istituzionale del nostro Segretario, credo che sia necessaria. Forse faremo la figura degli allocchi, ma sicuramente non potremo essere coloro che contribuiscono ad accendere micce in questo Paese.
La questione, nel caso di ieri, è questa: che bisogno c'era di affrettarsi con quei toni a prendere le distanze dall'IDV? Appena Di Pietro ha scritto certe frasi sul suo blog, Letta si è premunito di dire "Con questa continua rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i migliori alleati di Berlusconi ".
Sicuramente andava fatto, ma non in queste condizioni.
Mi spiego: secondo me è stato l'ennesimo errore di strategia.
Non credo serva la bacchetta magica a Letta per capire che su una notiziuola simile (altro non è) la stampa ci marcerebbe su in questo momento di avvicinamento alla campagna elettorale, ed il povero elettore medio di centro-sinistra continuerebbe a non capirci.
Ed ecco a voi oggi addirittura i titoli: "Il PD contro l'Italia dei Valori".
Tanto per fare gonfiare un'altro po' un modesto partitino.

Ancora una volta, insomma, le cose che diciamo sono giuste, ma andrebbero detto meglio e spiegate di più.
In questo caso, bastava ribadire la difesa della Costituzione e di Napolitano, senza nessun accenno così diretto all'IDV.
Ancora non ci siamo capiti, noi del PD, su cosa occorra fare per essere un Partito da 30%. Ma soprattutto un Partito "che cerca alleati".
In un orrendo teatrino di figuranti che si sputano addosso, se stiamo giù dal palco durante la recita, nessuno ci vedrà e per forza di cose inizieremo a stare antipatici anche a quegli attori che ci erano più amici.
Il segreto è truccarci meno degli altri, ma stare sul palco ed essere così bravi nella nostra esibizione da poter influire sull'attore con poca esperienza (l'IDV) ed avere le capacità di suggerirgli le battute, facendogli capire che senza di noi per lui potrebbero esserci problemi. Non viceversa.
Se lo lasciamo da solo sul palco, anche se è incapace, sarà comunque preferito a noi.

Siamo lontani dal capire tutto ciò.
Le regionali lo dimostreranno.


dario

6 commenti:

Gessica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gessica ha detto...

Mah io non so cosa sarebbe stato più giusto fare o dire, certo è che le parole di Letta rispecchiano esattamente il mio pensiero dopo aver letto e ascoltato le uscite di Di Pietro e De Magistris.

Dire all'IDV che senza di noi non hanno speranze? Credi che a loro interessi davvero?

A me sembra purtroppo che la china del partito di Di Pietro sia la stessa che prese qualche anno fa Rifondazione (lasciandoci poi le penne in futuro) di un partito di lotta, di opposizione, anche dura, ma non di Governo, non delle istituzioni, non delle riforme che servono al Paese.

Anche per questo si è dovuto iniziare a guardare all'UDC come possibile alleato, perchè abbiamo bisogno di costruire un'alternativa democratica per il Paese che non sia solo un'alternativa anti-berlusconiana ma che sia fatta di proposte concrete e riforme sociali e istituzionali necessarie per restituire un pò di equità e giustizia a uno Stato ormai dilaniato. Giustizia, non giustizialismo. Ecco la differenza che l'IDV è incapace di fare e pare non avere intenzione di fare.

E personalmente, da elettrice PD sono stanca.
Con l'IDV governiamo insieme diversi comuni, province, regioni... ma lo strappo che stanno determinando a livello nazionale è allarmante e mi auguro che non debbano essere i cittadini, ancora una volta, a pagarne il prezzo.

La diplomazia non cambia niente, quando il tuo interlocutore non ci sente o non ci vuol sentire.
Gessica

Giovani Democratici ha detto...

Sicuramente è condivisibile la linea di Letta.
La questione è cosa succederebbe, politicamente, con uno strappo cn l'IDV.
Poi sul fatto che la nostra linea debba essere ben diversa da quella da urlatori contro tutto che stanno tenendo loro, non c'è dubbio.

La mia è una perplessità, un non sapere cosa sarebbe meglio fare: alleanza a tutti i costi o identità costituzionale che potrebbe costare una rottura? Certo le differenze, soprattutto identitarie tra PD e IDV iniziano a farsi sentire. E quando c'è la Costituzione ed il Presidente della Repubblica di mezzo, sono pesanti,

dario

Unknown ha detto...

L'Italia dei Valori è solo chiacchiere e populismo, populismo e chiacchiere, ed è un partito esclusivamente personalista (guarda caso proprio come Forza Italia del loro nemico giurato). Quando Berlusconi uscirà dalla politica mi chiedo che fine farà l'Idv, dato che fa unicamente dell'antiberlusconismo la sua missione e il suo ragion di esistere nella politica, mentre non a caso su tanti altri argomenti fatica ad avere un'identità, visto che è un partito/movimento nato senza radici e che va avanti spinto solo da una sete giustizialista.

Ovviamente l'opposizione a Berlusconi e a questa maggioranza di governo non deve mai mancare quando questa ci vuole, sopratutto da parte del PD che deve rappresentare il leader e il faro di una seria opposizione di centro-sinistra. Certe storture che il berlusconismo ha portato con sè in questi anni nella politica e nel modo di ragionare dell'italiano medio vanno comunque combattute. Così come non va permesso che il Premier possa crearsi leggi ad personam solo per i suoi porci comodi. Ma non bisogna mai scadere nella retorica demagogica e ci si deve comportare nel pieno rispetto delle Istituzioni. Non solo Berlusconi, Brunetta, La Russa e Gasparri hanno alzato in maniera esasperata e quasi disgustosa i toni nella politica, ma anche Di Pietro si è attestato in molte occasioni sul loro stesso livello. A volte mi chiedo perfino se Di Pietro sia veramente amato dalla sua base, ma di certo l'aumento di consensi che ha avuto negli ultimi anni è purtroppo dovuto anche alla scarsa opposizione fatta dal PD in periodo veltroniano e franceschiniano. Si spera che ora che abbiamo un nuovo segretario come Bersani che ha nella costruzione di una seria alternativa di governo il suo punto fisso, gli elettori di centro-sinistra preferiscano votare per chi propone contenuti, programmi e idee concrete piuttosto per chi invece fa solo populismo strillato e spicciolo. Il problema è che nella situazione politica attuale questo tipo di partiti (vedi anche la Lega Nord) riscuotono molto successo.

Se anche l’Italia dei Valori accetta che la priorità è quella di fare riforme per modernizzare il Paese e non soltanto l’antiberlusconismo ad ogni costo, ovviamente va bene continuare l’alleanza con loro, sia a livello nazionale sia negli ambiti locali. Così come vanno valutate attentamente alleanze anche con partiti tipo Udc, Sinistra e Libertà o Rifondazione. L’importante è che si basino esclusivamente su programmi e progetti condivisi dall’intera coalizione e che non si ripetano più macedonie pessimamente amalgamate come è capitato con la vecchia coalizione dell’Unione. Quello che mi preoccupa di più però attualmente è quello di vedere cruente lotte intestine sulle persone da candidare in parecchie regioni in vista delle prossime elezioni di marzo. Ormai siamo specialisti nel farci male da soli…

Roberto

Gessica ha detto...

@ Dario: certo mi era molto chiaro il tuo intervento e lo condivido anche molto, il problema è che la mia fiducia verso l'IDV sta pericolosamente scemando e di fronte agli attacchi a Napolitano diventa vera e propria rabbia... rabbia perchè mi danno l'idea di pensare unicamente al loro bacino di voti e non al bene collettivo

@ Roberto: è giusto quello che dici sulle lotte leaderistiche intestine... è un pò quello che sta accadendo in Puglia...Tutti pensano o a candidarsi o a ri-candidarsi ma nessuno avanza un progetto politico/amministrativo credibile e capace di costruire alleanze larghe ma sensate.

Vediamo che succede ora col mandato a Boccia...

Federico ha detto...

Io sono d'accordo con Gessica...non possiamo permetterci di subire in eterno i ricatti e le ingiurie di Di Pietro,un partito del 30% non può essere schiavo di uno del 7..oggi Di Pietro ha sospeso tutti i tavoli delle trattative nelle varie regioni perchè Letta ha osato criticarlo.
Questo è un comportamento da bambini di 4 anni fatto con l'unica funzione di guadagnare un pugno di voti e imporre le proprie condizioni al pd perchè l'eventuale diserzione dell'Idv ci farrebbe si perdere in 10 regioni su 13 ma sicuramente distruggerebbe il loro partito abbandonato da tutti gli elettori incavolati per il regalo a Berlusconi....sarebbe ora che il pd lo mettesse con le spalle al muro e gli dicesse di andarsene pure per vedere se l'amico Tonino decide davvero di suicidarsi con le sue mani e ritorna scodinzolando come un cagnolino ubbidiente...io,conoscendo la statura morale(minima) del personaggio non ho dubbi su cosa farebbe

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